“Se si riesce a risolvere la questione degli ostaggi, ci sarebbe meno impellenza di intraprendere un’azione di terra”. Lo ha detto il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, a margine di un convegno in Campidoglio sul cardinale Achille Silvestrini. Interpellato dai giornalisti in merito ad un possibile attacco di terra da parte di Israele, Parolin ha risposto: “Finora non è avvenuto, auspichiamo il non aggravamento”. “Mi unisco all’appello fatto tante volte dal Papa durante questo tempo di guerra – ha detto il cardinale -. L’appello è che le ragioni della pace possano prevalere su quelle della violenza e sulla guerra, quindi scendendo al concreto per la liberazione degli ostaggi e poi per la crisi umanitaria di Gaza”. Quanto all’opera di mediazione della Santa Sede, Parolin ha risposto: “Credo che grandi speranze al momento non ce ne siano, però c’è la presenza in loco della Chiesa, attraverso il Patriarcato latino di Gerusalemme, e vedo che in questo senso c’è una qualche interlocuzione. In questo senso qualche scambio è positivo. È su quel versante che si sta facendo qualcosa. Non abbiamo mai parlato di un cessate il fuoco, ma stiamo attenti alle cose umanitarie”.