Nessun grande Comune italiano ha un primo cittadino con meno di 40 anni. L’84,3% di giovani sindaci amministra centri con meno di 10mila abitanti, in quasi la metà delle circostanze in aree interne (ultra periferiche, periferiche e intermedie 46,5%). Si tratta di zone distanti oltre venti minuti dai nuclei urbani, dove vi è di frequente una carenza di infrastrutture servizi essenziali. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca “Una nuova generazione politica? Indagine sui sindaci under 40”, realizzata dall’Istituto di ricerche educative e formative delle Acli (Iref) e presentata questa mattina alla Camera dei deputati per iniziativa di Fondazione Achille Grandi e Acli nazionali.
Nel realizzare la ricerca, l’Iref ha raccolto 334 questionari, di cui 262 sono risultati completi in ogni sua parte, e realizzato 12 interviste qualitative a sindache e sindaci selezionati sui criteri di rappresentatività territoriale, genere e ampiezza del Comune.
“Nel 2022 – ha affermato Cecilia Ficcadenti, ricercatrice dell’Iref – solo 769 sindaci eletti avevano un’età compresa tra i 18 e i 39 anni, il 10,1% del totale. Di questi 113 erano donne, l’1,5% del totale; anche non considerando l’età le sindache sono appena il 15,2% degli amministratori locali”. I 31-40enni rappresentano meno di un sesto del totale, scendendo vistosamente dal 15% nel 2015 al 10,4% nel 2022. Per quel che riguarda la dislocazione geografica si nota una netta prevalenza nel Settentrione: oltre due terzi degli intervistati sono sindaci in Comuni del Nord-Ovest o del Nord-Est (68,7%), solo il 12,2% è primo cittadino nel Centro e poco meno di un quinto nel Sud e nelle Isole (19,1%). “L’esigua incidenza numerica dei sindaci under 40 nel Meridione – viene osservato – potrebbe essere correlata al fenomeno della fuga dei cervelli verso l’estero, che come si è detto dagli anni Duemila in avanti è stata una costante da Roma in giù, privando il Sud di una moltitudine di giovani talenti da arruolare nella politica locale”.
Ha una laurea almeno triennale il 43,7% dei sindaci con oltre 40 anni, tra i giovani la percentuale sale di quasi dodici punti (54,5%), arrivando al 65,5% tra le giovani amministratici locali: sono laureate due sindache su tre. Svolge l’attività di libero professionista il 40,8% dei sindaci under 40. “Nella nostra indagine abbiamo notato che la maggior parte dei sindaci continua a mandare avanti le proprie attività lavorative”, ha spiegato Ficcadenti.
I dati diffusi evidenziano che il 41,2% è iscritto ad un partito e ben oltre la metà è iscritto ad un ente di Terzo settore (66,4%) o comunque prende parte attivamente alle attività (70,2%). Per il 51,9% l’esperienza di sindaco rappresenta solo una fase della vita che si mette a servizio della comunità, mentre è molto meno considerata come inizio o il proseguimento di una carriera politica (29,8%).