L’iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Chiesa italiana con la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” è “una risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee”. Lo scrive il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti all’VIII Festival della Migrazione che si svolge dal 25 al 28 ottobre a Modena e in altre città emiliane, sul tema “Liberi di partire, liberi di restare”, e che ha, tra gli organizzatori, la Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. Riflettere sui flussi migratori contemporanei, scrive infatti Francesco, richiede la capacità di andare “oltre l’emergenza, nella consapevolezza che ci troviamo di fronte a un fenomeno poliedrico, articolato, globale e a lungo termine. Per questo le risposte alle sfide migratorie di oggi non possono che essere articolate, globali e a lungo termine”. Di qui la necessità di “ribadire la centralità della persona umana nel disegno di politiche e programmi migratori, con attenzione particolare alle categorie più vulnerabili, come le donne e i minori”, poiché “il principio del primato della persona umana e della sua inviolabile dignità ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale”. “Sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura”, l’invito del Papa, secondo il quale “è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario indicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari”. Nello stesso tempo, spiega Francesco, “occorre adoperarsi alacremente per garantire a tutti e tutte il diritto a non dover migrare”.