“Nei confronti delle persone con disabilità è in atto un vero e proprio cambiamento di paradigma: dall’approccio puramente clinico e funzionale si è passati ad un approccio esistenziale. In questa nuova prospettiva, le persone con disabilità non sono viste soltanto come individui che devono recuperare autonomie e funzioni, attraverso processi educativi e riabilitativi, né tanto meno semplicemente come malati, quanto piuttosto come persone, come uomini e donne che ambiscono a un percorso, mai compiuto, verso la pienezza di vita. Sono dunque portatori non solo di bisogni assistenziali, ma anche e soprattutto di valori, desideri e priorità da sostenere, nel rispetto della autodeterminazione, e nell’ottica inclusiva e del progetto di qualità di vita”. Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana, è stata protagonista il 20 ottobre della lectio magistralis al Centro convegni della basilica santuario della Madonna delle Lacrime in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2023/24 dell’Issr (Istituto superiore di scienze religiose) San Metodio di Siracusa. Una realtà che accoglie studenti provenienti dalle diocesi di Siracusa, Noto, Ragusa, Catania, Acireale, Messina, Patti, Piazza Armerina, Caltagirone e Caltanissetta.
“Io penso alla vita tutti i giorni perché sono circondato da vite straordinarie tutti i giorni. Trascorro il mio tempo con ragazzi che hanno voglia di vivere la vita e purtroppo il contesto di questa società spesso li chiude in casa o in un istituto. E invece vedere la loro vita che esplode, la loro energia, la loro passione è straordinario. Ti riempiono, riempiono te di vita”, ha aggiunto l’altro protagonista Nico Acampora, educatore e fondatore di PizzAut, ristorante gestito da ragazzi con autismo che si trova a Cassina de’ Pecchi (Milano).
Nella sua introduzione il direttore don Salvo Spataro ha evidenziato: “Dio sceglie di amare totalmente, divinamente ogni sua creatura e si serve delle creature per continuare ad amare la vita, esistenza terrena e oltre la sussistenza fisica: ecco il vangelo della vita che si genera e rigenera perché insieme a Dio, anche le sue creature, trasmettono la vita umana”.
Un invito a coltivare “una fede che si fa cultura, che incide sulla cultura, che trasforma la cultura” lo ha rivolto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto che ha presieduto la celebrazione eucaristica prima della lectio magistralis. “Lo studio della teologia ci consente di coltivare almeno tre particolari legami o criteri rispettivamente di carattere spirituale, pastorale e culturale: il nesso tra la teologia e la vita spirituale; il rapporto tra la formazione teologica e la cura pastorale o la missione evangelizzatrice; la correlazione tra la riflessione teologica e l’apporto alla vita culturale della città e dei Comuni”.