(Strasburgo) Israele ha diritto all’autodifesa, ma la popolazione civile palestinese non può essere presa di mira: il “nemico” è Hamas, non il popolo di Gaza. È la posizione espressa quasi all’unanimità a Strasburgo, dove il Parlamento europeo, assieme a Consiglio e Commissione europea, si sta occupando del conflitto in Terra Santa. E l’attacco all’ospedale di Gaza viene condannato a gran voce. “Bisogna distinguere tra Hamas e il popolo palestinese, perché l’organizzazione terroristica non rappresenta il popolo di Gaza”, afferma José Manuel Albares Bueno, ministro spagnolo, che rappresenta la presidenza di turno del Consiglio dei ministri Ue.
“La popolazione di Gaza ha diritto all’acqua, al cibo, ai medicinali, all’elettricità”, denuncia, e Israele non può “mettere in gabbia” un popolo. Il ministro ribadisce il diritto di Israele di proteggere i suoi cittadini e le sue città, “ma la risposta agli attacchi terroristici di Hamas deve essere proporzionata e non deve colpire la gente comune”. Albares Bueno parla dell’“attacco brutale che ha colpito Israele” nei giorni scorsi, punta il dito su Hamas e sulla sua volontà di distruggere Israele; quindi richiama la necessità di far tacere le armi e di riportare la pace in Terra Santa, “anche per evitare l’estensione del conflitto alla regione mediorientale”. Richiama poi la già pesante situazione di Cisgiordania e Libano. “Occorre trovare un accordo definitivo”, sulla base del principio “due popoli, due Stati”.