“In un momento in cui la pace nel mondo è in grande pericolo, è necessario riscoprire ancora di più la figura del cappellano militare. È necessario, in questi giorni in particolare, rinnovare la nostra vocazione di missionari di pace, di evangelizzatori di pace”. Lo ha detto l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, mons. Santo Marcianò, aprendo ieri ad Assisi i lavori del Corso di aggiornamento per i cappellani militari, un vero e proprio convegno diocesano che si celebra a 60 anni dalla morte di san Giovanni XXIII e della sua Enciclica Pacem in Terris. “Se è vero che la nostra Chiesa Ordinariato militare ha una speciale vocazione alla pace, questa si esprime anche in una speciale chiamata alla preghiera di intercessione per la pace. Una preghiera che anima con forza le nostre liturgie, soprattutto l’adorazione eucaristica quotidiana vissuta nelle due Chiese principali dell’Ordinariato; ma una preghiera che è respiro continuo di ciascuno di noi sacerdoti: una preghiera alla quale noi dobbiamo educare, attrarre i nostri militari. Una preghiera alla quale dobbiamo credere!”, ha detto Marcianò ribadendo l’adesione della Chiesa castrense alla Giornata del 17 ottobre, di digiuno e preghiera per la pace in Terra Santa. Concludendo il suo intervento l’arcivescovo ha annunciato la sua nuova lettera pastorale, in uscita a breve, dal titolo “Il raggio della pace”.