Cambiamenti climatici e inflazione, ma anche il conflitto in Ucraina e ancora il Covid potrebbero mettere a dura prova il Sistema sanitario italiano, con un aumento dell’onere sanitario dovuto alle ondate di calore (nel 2022 l’Italia è maglia nera per i decessi attribuibili all’afa killer), ma anche con problemi di finanziamento legati anche all’inflazione del 12% su base annua, a fronte di un aumento di appena il 3% del fondo sanitario nel 2022. Sono alcuni dei dati emersi dall’analisi condotta dall’Università Cattolica, campus di Roma che coordina la redazione del Report sul Sistema sanitario italiano per conto dell’European Observatory on Health Care Systems and Policies dell’Oms. Il gruppo di lavoro è stato guidato da Walter Ricciardi (ordinario presso la Facoltà di Medicina e chirurgia) e da Antonio G. de Belvis (associato presso la Facoltà di Economia). Un team di ricercatori, dottorandi e medici in formazione specialistica dell’Università Cattolica hanno contribuito alla realizzazione del Report che presenta, si legge in un comunicato, “le prime analisi dell’impatto congiunto sul nostro sistema sanitario delle cosiddette ‘4 C (Clima, Conflitto in Ucraina, Covid e Costi/inflazione)” e sarà presentato ufficialmente alla Commissione europea e alla comunità internazionale di sanità pubblica il prossimo 11 novembre a Dublino.
Per quanto riguarda il clima, nel 2022 il maggior numero di decessi attribuibili alle ondate di calore si è registrato proprio in Italia, con un totale di 18.010 decessi. Analizzando i dati in base al tasso di mortalità relativa alle ondate di calore, il primato spetta sempre all’Italia, con 295 decessi per milione di abitanti, seguita da Grecia (280), Spagna (237) e Portogallo (211). La media europea si attesta a 114 morti per milione di abitanti.
Per quanto riguarda il Covid, al 31 dicembre 2022 l’Italia rappresenta il primo Paese dell’Unione europea per numero complessivo di decessi per Sars-CoV-2 (184.918), di cui 47.516 nell’anno 2022. Sempre nel 2022, i casi confermati in Italia sono stati 19.06 milioni, tra i valori più alti nell’Unione europea, inferiore solamente a quello della Germania (30.38 milioni) e della Francia (29.43 milioni). Durante l’anno 2022, i ricoveri per Covid-19 in Italia, sono stati oltre 2 milioni.
La pandemia di Covid-19 ha portato a rilevanti ripercussioni anche sull’evoluzione della spesa sanitaria, a livello internazionale mentre le misure restrittive e le limitazioni imposte all’attività economica hanno provocato un netto calo del Pil nella maggior parte dei Paesi dell’Ue. Tra il 2019 e il 2020, l’incremento medio della spesa sanitaria pro capite nei Paesi dell’Unione europea è stato del 5,5%. Al contrario, il Pil pro capite ha registrato un decremento medio di circa il 5% nello stesso lasso temporale. Questo ha comportato che la spesa sanitaria, in termini di rapporto con il Pil, sia cresciuta di circa 1 punto percentuale, attestandosi al 10,9% nel 2020 a livello dell’intera Unione europea. In Italia, la pandemia ha provocato un forte aumento della spesa sanitaria in rapporto al Pil, passata dall’8,7% nel 2019 al 9,7% nel 2020.