“C’è la necessità di partire fin dalle scuole per agire tempestivamente nella risoluzione dei vari conflitti, di ogni tipo, si chiami bullismo o discriminazione, per contrastare efficacemente la guerra”. Così Giovanni Rossi, coordinatore nazionale del progetto Sezione Rondine Cittadella della Pace e ragazzi delle world house, in un commento sul conflitto israelo-palestinese diffuso dalla diocesi di Pistoia nel quale vengono anticipati alcuni dei temi che saranno affrontati in “L’impegno per la pace” in programma venerdì 27 ottobre all’interno dell’edizione 2023 de “I linguaggi del divino”.
“Accogliamo quotidianamente ragazzi provenienti da zone di conflitto dall’Ucraina alla Russa, da Israele e dalla Palestina, dall’Armenia e dall’Azerbaijan”, ha sottolineato Rossi, osservando che “non ce ne rendiamo probabilmente conto, ma nel mondo al momento sono stimati circa 50 conflitti, più o meno noti. Nei giorni scorsi parlavo con un ragazzo maliano che mi raccontava che anche nel suo Paese è avvenuto un attentato terroristico alla fine della scorsa settimana, con decine di morti. Questo ci dimostra come un’azione di contrasto alla guerra passi inevitabilmente da una cultura della pace, non dai soli appelli”.