“Di fronte all’urgenza della crisi climatica, che minaccia il futuro delle attuali e future generazioni, vogliamo essere al fianco dei ragazzi e delle ragazze e della loro richiesta di vivere in un ambiente pulito, sano e sostenibile, imprescindibile per la realizzazione degli altri diritti”: lo ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice del Programma Italia-Europa di Save the Children Italia, in occasione del dialogo intergenerazionale tra giovani e Istituzioni dal titolo “Governo e giovani dialogano: quali proposte per il clima?”, promosso da Save the Children, nella sua sede di Roma, in collaborazione con Undp Rome Centre for Climate and Energy. “Auspichiamo che le istituzioni vedano sempre più i giovani e i minori come attori di cambiamento e che istituiscano dei processi formali e realmente inclusivi in cui la loro voce e le loro idee possano informare le azioni dell’Italia verso una transizione giusta più che mai necessaria, anche includendoli nelle delegazioni nazionali ufficiali ai Summit globali, quali la Cop28”, ha aggiunto Milano.
“Come Programma di sviluppo delle Nazioni Unite – ha spiegato il responsabile del Centro Undp di Roma, Agostino Inguscio – sottolineiamo l’importanza del supporto strategico che l’Italia sta dando ai giovani nel diventare attori protagonisti nel contrasto al cambiamento climatico. L’iniziativa Youth4Climate è un esempio da seguire per l’inclusione delle nuove generazioni in una nuova economia verde, fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.
Esposti anche in una mostra, i lavori sul tema del cambiamento climatico e della protezione dell’ambiente di oltre 600 studenti e studentesse tra i 7 e i 13 anni di 14 istituti comprensivi delle città e province di Milano, Firenze, Roma, Napoli, Padova, Chieti, Bari, Reggio Calabria. La Terra, scrivono, “è la nostra casa, un gioiello nell’universo da proteggere con amore e cura. Il clima è il respiro della Terra, che dobbiamo proteggere per avere tutti un futuro”. Tante le idee proposte da bambini e adolescenti delle scuole: una legge per punire chi sporca, più alberi – uno per ogni bambino nato -, più parchi e spazi verdi nelle grandi città, più piste ciclabili. C’è chi propone il divieto dell’uso di pesticidi “dannosi per l’uomo e per le api, prima che si estinguano”, e metodi alternativi più sostenibili: ecco allora le “bucce di banana e i fondi di caffè per fertilizzare le piante”, ma anche autovetture con il tetto a pannelli solari che si ricaricano quando è in movimento, edifici con il cemento mangia-smog, incentivi per la vendita di prodotti sfusi nei supermercati. Bambine, bambini e adolescenti chiedono anche più informazione per sensibilizzare all’urgenza del cambiamento: dalle campagne pubblicitarie per ridurre l’uso della plastica e incentivare la raccolta differenziata alle app interattive per organizzare giornate di pulizia. Pratiche virtuose a partire dalla scuola, e allora ecco la richiesta di sostituire tutto il materiale plastico con materiali biodegradabili, di rubinetti a sensore per non sprecare l’acqua e di contenitori per la raccolta differenziata in ogni classe”.
I giovani chiedono a tutti i politici e ai leader di riconoscere l’urgenza della crisi climatica e di promulgare leggi che tutelino le generazioni presenti e future. Per affrontare davvero la crisi climatica, è fondamentale mettere i diritti dei bambini al centro della risposta e garantire che le voci dei bambini siano ascoltate.