“Il servizio di Operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione (Oepac), poiché è collegato ad un profilo di supporto nelle classi in cui vi è la presenza di alunni diversamente abili e lavora in sinergia con i docenti, non può essere ridotto solo per un mero ragionamento di cassa”. Lo dice al Sir Rosario Chiarazzo, direttore dell’Ufficio per la Pastorale scolastica del Vicariato di Roma, in merito a quanto sta accadendo nel XIV Municipio, dove vengono ridotte le ore di servizio già assegnate agli alunni e alle alunne con disabilità che frequentano le scuole: una situazione che presto potrebbe riguardare anche quelli residenti in altri Municipi della Capitale. “Dietro questi operatori c’è un bagaglio di conoscenza e competenze che in taluni casi diventa indispensabile per la vita di una comunità scolastica e, da quanto abbiamo appreso Roma Capitale, proprio recentemente, ha riconosciuto loro un profilo professionale e garantito delle condizioni di lavoro più adeguate”. Chiarazzo auspica che “l’Amministrazione comunale riesca al più presto a recuperare le risorse economiche per continuare a garantire una serenità anche alle famiglie di questi alunni che vivono già una serie di fragilità”. “Tali operatori, spesso, nell’accompagnare il percorso degli alunni diversamente abili creano con gli allievi un rapporto di piena fiducia che ha delle ripercussioni positive sulla qualità della loro vita – conclude -. La loro presenza costante attua un servizio di mediazione anche tra scuola e famiglia così decisivo nel produrre un clima di maggiore serenità e nello stesso tempo di interventi pedagogico-didattici ben mirati in un processo di personalizzazione del processo educativo”.