“Purtroppo da mesi il Sudan è lacerato da un terribile conflitto armato di cui oggi si parla poco; preghiamo per il popolo sudanese, perché possa vivere in pace!”. E’ l’appello del Papa, all’inizio della catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, dedicata a Santa Giuseppina Bakhita, una santa sudanese, la cui fama – ha sottolineato Francesco – “ha superato ogni confine e ha raggiunto tutti coloro a cui viene rifiutata identità e dignità”. “Nata ad Olgossa in Darfur – il martoriato Darfur! – nel 1869, è stata rapita dalla sua famiglia all’età di sette anni e fatta schiava”, ha detto il Papa ripercorrendone la biografia: “I suoi rapitori la chiamarono “Bakhita”, che significa ‘fortunata’. È passata attraverso otto padroni. Le sofferenze fisiche e morali di cui è stata vittima da piccola l’hanno lasciata senza identità. Ha subito cattiverie e violenze: sul suo corpo portava più di cento cicatrici. Ma lei stessa ha testimoniato: “Da schiava non mi sono mai disperata, perché sentivo una forza misteriosa che mi sosteneva”.