“Il mondo che ci circonda non è un oggetto di sfruttamento, di uso sfrenato, di ambizione illimitata”. È il monito del Papa, che nella Laudate Deum identifica nel sano rapporto dell’uomo con la natura e l’ambiente l’antidoto più efficace al paradigma tecnocratico dominante. L’essere umano, in rapporto alla natura – spiega Francesco – non è “un estraneo, un fattore esterno capace solo di danneggiare l’ambiente. Dev’essere considerato come parte della natura. La vita, l’intelligenza e la libertà dell’uomo sono inserite nella natura che arricchisce il nostro pianeta e fanno parte delle sue forze interne e del suo equilibrio”. “Un ambiente sano è anche il prodotto dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, come avviene nelle culture indigene e come è avvenuto per secoli in diverse regioni della Terra”, la tesi del Papa: “I gruppi umani hanno spesso ‘creato’ l’ambiente, rimodellandolo in qualche modo senza distruggerlo o metterlo in pericolo. Il grande problema di oggi è che il paradigma tecnocratico ha distrutto questo rapporto sano e armonioso. Tuttavia, l’indispensabile superamento di tale paradigma tanto dannoso e distruttivo non si troverà in una negazione dell’essere umano, ma comprende l’interazione dei sistemi naturali con i sistemi sociali”.