Guatemala: Procura fa irruzione nel Tribunale supremo elettorale e sequestra i verbali delle elezioni. Vescovi, “Corte Costituzionale agisca con urgenza”

La Procura speciale contro l’impunità (Feci) ha fatto irruzione venerdì nella sede del Tribunale elettorale supremo del Guatemala e il giorno successivo ha sequestrato i verbali delle elezioni tenutesi il 25 giugno e il 20 agosto. L’irruzione, del tutto irrituale, è avvenuta in risposta alle accuse di irregolarità nel processo elettorale, ha dichiarato il procuratore Rafael Curruchiche, responsabile dell’operazione.
Si tratta della quarta irruzione nella sede dell’istituzione in due mesi, dopo che il socialdemocratico Bernardo Arévalo de León ha vinto il ballottaggio alle presidenziali, divenendo il primo presidente progressista della storia del Guatemala (ma soprattutto il primo presidente non vincolato alle tradizionali élite politiche del Paese). Il pubblico ministero ha anche chiesto di togliere l’immunità ai magistrati elettorali “per aver presumibilmente commesso reati di frode, violazione dei doveri e abuso di autorità”.
Queste misure “sembrano destinate a minare l’integrità del processo elettorale e a minare lo Stato di diritto in generale”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Volker Türk, in un comunicato. “Invito tutte le autorità guatemalteche ad astenersi da qualsiasi ulteriore tentativo di sfidare la volontà del voto popolare”, ha insistito Türk.
Forte allarme viene espresso anche dalla Chiesa guatemalteca. La Conferenza episcopale del Guatemala (Ceg) ha espresso in un comunicato la sua condanna per le incursioni effettuate nella sede del Tribunale supremo elettorale. “In queste ore, le più difficili da trent’anni a questa parte in Guatemala, in cui si sta sovvertendo lo Stato di diritto, noi vescovi del Guatemala esprimiamo la nostra indignazione per le molestie e le azioni violente ricevute dal Tribunale supremo elettorale, provocate da un altro organismo statale, la Procura della Repubblica”.
I vescovi sottolineano che lo Stato di diritto “è il pilastro fondamentale della democrazia” e chiedono il rispetto della “rigorosa separazione dei poteri”. E proseguono: “Chiediamo che la Corte suprema di Giustizia e le altre autorità esercitino le loro responsabilità e che i coloro che hanno agito in questo modo si assumano la responsabilità dei loro abusi”, chiedendo inoltre alla Corte Costituzionale di “operare con urgenza secondo quella che è la sua principale funzione”. Se non lo farà, “sarà responsabile del deterioramento irreversibile dello Stato di diritto nel Paese”. Preoccupazione è stata espressa anche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, mentre il presidente eletto Arévalo ha interrotto il proprio tour che lo stava portando in alcuni Paesi vicini.

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