(Milano) “Affrontare la sfida delle migrazioni con generosità, consapevolezza e ampia capacità di discernimento”: lo ha affermato il card. Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, al convegno in corso all’Università Cattolica dal titolo “Cambiare rotta. I migranti e l’Europa”. L’iniziativa, promossa a Milano dalla Fondazione Oasis, prende le mosse d una premessa: “A sei mesi di distanza dall’appello islamo-cristiano, e nel pieno di una nuova emergenza a Lampedusa, Oasis riunisce studiosi, politici e personalità del mondo cristiano e di quello musulmano per approfondire cause e dinamiche delle migrazioni, e ragionare sulle possibili soluzioni a un fenomeno epocale”.
Scola ha ricordato la “grande responsabilità” di cristianesimo e islam sul versante migratorio, in considerazione del fatto che la gran parte dei migranti appartiene a una di queste fedi e che molti Paesi coinvolti, in partenza transito o in arrivo, ospitano considerevoli comunità di queste religioni. “Il patrimonio spirituale e morale, in parte condiviso dalle due religioni, sia posto al servizio della vita buona di tutti”, ha sottolineato il porporato.
“Il dibattito politico sulle migrazioni – ha poi aggiunto – ha un andamento altalenante. Si anima nelle emergenze, per poi eclissarsi. Anche in questo senso diciamo che occorre cambiare rotta, considerando tutte le implicazioni del fenomeno, storico, che non è più emergenziale ma strutturale”. Ancora: “a seconda di come ci poniamo di fronte alle migrazioni abbiamo la prova del nostro cristianesimo. E non basta l’ospitalità. Nella Fratelli tutti Papa Francesco ci indica la direzione: accogliere, proteggere, promuovere, integrare”. Quindi, occorre “fare insieme questo cammino”.