“Non siamo una minoranza residuale ma, come dissi ricordando la felice espressione di Papa Benedetto XVI, la Chiesa è chiamata a essere minoranza creativa”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella sua introduzione al Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 27 settembre. “La creatività nutre la missione ed è frutto del viverla, spinti dallo Spirito della Pentecoste, non subendo il mondo ma accettandone la sfida con serena consapevolezza e responsabilità”, ha argomentato il cardinale: “La Chiesa in Italia, in vari aspetti, è una Chiesa di popolo, realtà da coltivare, mai da disprezzare, i cui confini non debbono essere tracciati da noi con il rischio di allontanare e rendere incomprensibile l’annuncio evangelico ma con la fiduciosa speranza del seminatore. Dobbiamo annunziare e vivere il Vangelo, tutto il Vangelo e i comportamenti conseguenti, questo sì! Lo Spirito Santo dà e darà forma alle comunità. Siamo in ascolto dello Spirito. La Chiesa vive per il Vangelo e per gli altri, segno di unità e pace nelle città, nelle periferie, nelle aree interne, nell’Italia intera, ricordandole il destino comune di popolo”.