Sinodo digitale: Ruiz (DpC), “non credenti il 30 per cento delle persone coinvolte”

“Abbiamo voluto portare il Sinodo alla cultura digitale con una dinamica e il linguaggio digitale”. Lo ha detto mons. Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, intervenendo oggi pomeriggio alla conferenza “Il Sinodo interroga la comunicazione. La comunicazione interroga il Sinodo”, in corso alla Lumsa, a Roma.
Mons. Ruiz si è soffermato a raccontare l’esperienza del “Sinodo digitale”: “Ha cercato di essere un’esperienza missionaria per andare a cercare chi non c’è, è stata un’esperienza pilota, limitata però valida, soprattutto istituzionale. È stata un’esperienza con metodo, pianificazione e organizzazione. E anche una risposta al popolo di Dio che abita questi nuovi spazi.
Indicando i numeri di quest’esperienza il segretario del Dicastero ha riferito che è durata 2mesi e mezzo. “Si è svolta in 7 lingue e ha riguardato 115 Paesi e più di 100 reti e istituzioni, che vi hanno aderito – ha aggiunto -. Sono stati 244 gli influencer coinvolti, mentre 150mila le proposte giunte al Sinodo da 110mila questionari compilati. Sono stati raggiunti, infine, 20 milioni di persone. Il 30 per cento erano non credenti, tra i 18 e i 40 anni”. Due rappresentanti del Sinodo digitale sono stati nominati dal Papa a partecipare all’assemblea sinodale del prossimo mese di ottobre.

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