“È importante allargare lo spazio della collaborazione pastorale, per portare avanti insieme l’annuncio del Vangelo; sacerdoti, religiose e religiosi, e laici: tutti insieme, senza chiusure”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamani in udienza un gruppo di Pellegrini dalla Corea in Vaticano, nel giorno del martirio di Sant’Andrea Kim Taegon, avvenuto 177 anni fa, e in occasione della benedizione della sua statua, installata in una delle nicchie esterne della Basilica di San Pietro. “La vostra Chiesa, che sorge dal laicato ed è fecondata dal sangue dei martiri, si rigenera attingendo alle sue radici lo slancio evangelico generoso dei testimoni e la valorizzazione del ruolo e dei carismi dei laici”.
Il Papa ha poi osservato come “il desiderio di donare al mondo la speranza del Vangelo apre il cuore all’entusiasmo, aiuta a superare tante barriere”. “Il Vangelo non divide, ma unisce; spinge a incarnarsi e a farsi prossimi dentro la propria cultura, dentro la propria storia, con mitezza e in spirito di servizio, senza mai creare contrasti, ma sempre edificando la comunione”. “Desidero allora invitarvi a riscoprire la vostra vocazione di ‘apostoli di pace’ in ogni ambito della vita”. Indicando Andrea Kim “seme di pace per molti, dando prova della sua aspirazione a incontrare tutti e a dialogare con tutti”, il Papa ha sottolineato il suo ruolo di “profezia per la Penisola coreana e per il mondo intero”: “è lo stimolo a farsi compagni di strada e testimoni di riconciliazione; è la
testimonianza credibile che l’avvenire non si costruisce con la forza violenta delle armi, ma con quella mite della prossimità”. “Affidiamo a Sant’Andrea Kim il sogno di pace della Penisola coreana, che è sempre nei miei pensieri e nella mia preghiera”, ha concluso.