“La croce: svuotamento, abbassamento come scrive l’apostolo Paolo o cammino di innalzamento regale come indica l’evangelista Giovanni?”. Su questo paradosso si è focalizzata l’omelia che l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla Giacomo Morandi ha pronunciato nel corso della concelebrazione presieduta nel pomeriggio di giovedì 14 settembre – festa dell’Esaltazione della Santa Croce – emblematicamente nella artistica e preziosa chiesa cittadina dei Santi Girolamo e Vitale che custodisce una copia del Santo Sepolcro. Qui ha sede da secoli la venerabile omonima confraternita. E accanto alla chiesa c’è la Casa della Carità, informa in una nota la diocesi. “Il pensiero della morte accompagna l’uomo, porta angoscia. Ma il vangelo – ha detto l’arcivescovo, secondo quanto riporta la diocesi – per tre volte precisa che Gesù sarà innalzato: quindi la croce non è svuotamento ma intronizzazione regale. Ecco allora che le due realtà possono coesistere”. “La via della Chiesa è quella di Cristo, quindi quella della Croce e il bene vince, anche se sembra perdere: questa è la logica della croce”. Rispondendo al saluto e al ringraziamento di Zeno Davoli “padre ordinario” della confraternita, mons. Morandi ha sottolineato la necessità di fare di San Girolamo un propositivo centro di spiritualità, capace di offrire all’uomo del terzo millennio una puntuale e competente lettura spirituale di testi sacri e della realtà in cui è inserito; e al riguardo ha manifestato la sua disponibilità a partecipare.