Per la prima volta riuniti in area udinese per una “due giorni”, i vescovi della Conferenza episcopale del Triveneto si sono ritrovati ieri e oggi presso il seminario interdiocesano S. Cromazio d’Aquileia a Castellerio (Ud). Dopo un tempo di preghiera e meditazione personale, vissuto nel pomeriggio di martedì, i vescovi – viene spiegato in una nota – hanno poi avuto un incontro con alcuni rappresentanti della Delegazione Caritas Nordest per un aggiornamento sulla questione dell’accoglienza a rifugiati e migranti nei nostri territori, interessati in modo differente da almeno due tipologie di flussi: le persone che giungono dalla “rotta balcanica” e quelle in arrivo attraverso il mare e che sbarcano sulle coste italiane.
Le Chiese del Nordest – viene ricordato – sono attualmente coinvolte in interventi di “emergenza” e prima accoglienza con servizi a bassa soglia (mensa, docce, spazi ecc.), nel mettere a disposizione strutture e talora anche nella gestione (a seguito di convenzioni) di posti in accoglienza; sono, inoltre e spesso, impegnate anche nell’assistenza a quanti, terminato il percorso di prima accoglienza, non hanno ancora trovato una collocazione stabile. La riflessione con i vescovi ha evidenziato la complessità della situazione attuale, i rapporti con le istituzioni governative e locali, il mutato quadro legislativo ed anche le differenze esistenti nelle varie zone del Nordest italiano. Si sono soffermati anche su modalità, sistemi e stili di accoglienza che devono caratterizzare sempre la risposta e l’impegno delle comunità cristiane, nel rispetto della dignità e del valore di ogni persona e nella cura delle relazioni con le comunità locali. Hanno, quindi, manifestato la volontà di rendere più stretti e frequenti gli scambi e gli aggiornamenti tra vescovi, Caritas e realtà interessate per tenere alta, al riguardo, l’attenzione delle comunità ecclesiali e monitorare costantemente gli sviluppi di un fenomeno ormai strutturale e non più da trattare come emergenza. Dai vescovi sono emerse anche attenzione e preoccupazione per il futuro quando, entrando in vigore nuove regole, talune richieste d’immigrati potrebbero essere di fatto non accolte, interrompendo un lavoro già iniziato e contratti d’affitto stipulati; in tal modo ci potranno essere persone in stato di difficoltà e bisogno che si rivolgeranno sempre più alle strutture Caritas e agli altri servizi del territorio. Nel contempo si tratta di trovare il modo per rispondere alle esigenze di lavoro e manodopera che arrivano, in modo pressante, da categorie e settori economici. Al tema delle migrazioni sarà, inoltre, dedicata la prossima “due giorni” dei vescovi in programma a Cavallino (Ve) nel gennaio 2024.
Nella giornata di oggi è continuato l’incontro ufficiale della Conferenza episcopale del Triveneto con all’ordine del giorno comunicazioni ed approfondimenti su numerosi ed importanti temi tra cui le missioni “ad gentes” in atto nelle varie parti del mondo (da parte delle diocesi o in collaborazione con particolare riferimento a quella triveneta in Thailandia) e l’esperienza dei sacerdoti “fidei donum”, l’attività del Servizio regionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili (impegnato dal 2019 in attività di formazione, informazione e condivisione di esperienze tra i referenti diocesani e gli esperti del settore), l’incontro con i responsabili della commissione regionale Famiglia e Vita (per fare il punto del cammino compiuto e lanciare il confronto su alcune possibili piste di lavoro per il futuro), l’aggiornamento su alcuni prossimi appuntamenti ecclesiali tra cui il convegno liturgico delle Chiese del Nordest che vivrà il suo momento culminante sabato 30 settembre a Verona.