Il cammino sinodale a partire dall’Orientalium Ecclesiarum” (decreto sulle chiese cattoliche orientali) è stato il tema dell’Assemblea annuale diocesana dell’Eparchia di Lungro conclusasi nei giorni scorsi. Nell’incontro, si legge nel comunicato finale, la comunità diocesana, impegnata nel cammino sinodale, è “orientata al traguardo giubilare del 2025 con la sua propria e speciale identità di Chiesa orientale cattolica di tradizione bizantina”. Nel documento viene ripreso il contributo al tema dato nella relazione principale da Stefano Parenti, del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo: “Lo spirito della sinodalità è segno di un organico progresso del documento conciliare sulle Chiese orientali, che ha suscitato, soprattutto a partire dal Concilio stesso e da ciò che ne seguì, un dibattito intenso, sentito e condiviso, a cui è seguito e sta seguendo tutto il cammino di ricerca della comunione. L’autorità del Concilio restituisce alle Chiese orientali la loro autentica fisionomia, riconoscendo la pari dignità delle singole tradizioni (riti) ecclesiali. Il Concilio ha sancito il giusto riconoscimento dell’antichità e autorevolezza della tradizione orientale”. Significative le conclusioni del vescovo Donato Oliverio, riportate nel comunicato finale: “il nostro patrimonio liturgico, spirituale, disciplinare, non solo va tutelato e difeso, ma va sempre meglio conosciuto, approfondito, usato per garantire la vita della nostra Eparchia di rito bizantino”. Per il vescovo “è necessario sentirsi fieri di appartenere alla Chiesa Orientale Cattolica e di rimanere ad un tempo innestati nel tronco dell’Oriente cristiano. Come Eparchia, proprio per sottolineare la peculiarità che ci caratterizza, abbiamo deciso di dedicare un anno pastorale intero alla Divina Liturgia, primo e sommo momento di preghiera comunitaria”.