Primo incontro ufficiale ad Amelia nell’ambito delle celebrazioni del cinquecentenario della morte (1524-2024) di Alessandro Geraldini, primo vescovo residente di Santo Domingo, nato ad Amelia nel 1455, illustre esponente dell’antica casata dei Geraldini. Oggi 30 e domani 31 agosto sarà in visita ad Amelia l’ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede Luis Emilio Montalvo Arzeno, che sarà accolto in città alle 16.30 dal vescovo di Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu, dal sindaco di Amelia Laura Pernazza, dalle autorità civili e militari, con il benvenuto da parte dei tamburini di Contrada Collis. A seguire la visita alla basilica concattedrale di S. Firmina e palazzo Geraldini.
Il 31 agosto ci sarà la visita alla pinacoteca e museo comunale e alle ore 11.45 a palazzo Farrattini la conferenza di presentazione del biennio Geraldiniano a cura di Edoardo D’Angelo, presidente del Comitato diocesano geraldiniano. A seguire la colazione con autorità e ospiti presso Sala degli stemmi Palazzo vescovile di Amelia. “L’ardente spirito missionario del vescovo Geraldini – ricorda il vescovo Soddu – lo portò a raggiungere le Americhe mettendosi, come padre e pastore, a servizio del bene umano e spirituale delle popolazioni indigene. L’auspicio è che la conoscenza del contesto storico, sociale e religioso in cui tanti missionari si sono trovati ad operare, aiuti sempre più la collettività umana nel comune rendimento di grazie a Dio per l’opera e il bene da essi profuso”. In occasione delle celebrazioni del cinquecentenario è stato costituito un Comitato diocesano, presieduto dal vescovo Soddu e da D’Angelo, per rilanciare la conoscenza del vescovo Geraldini, e attraverso questa sollecitare la riflessione e il dibattito su una figura poco nota, ma estremamente importante, sia sotto il profilo operativo e concreto, sia sotto quello simbolico dell’incontro/scontro tra la civiltà europea e quella definita “precolombiana” all’alba dell’arrivo degli europei in Centroamerica (1492). Il comitato intende promuovere uno sguardo approfondito e prolungato sulla biografia e l’opera di Geraldini, che si caratterizzano proprio per l’apolidismo profondo del protagonista, consentendo di riflettere in maniera maggiormente consapevole e meno superficialmente ideologizzata su fenomeni complessi e problematici come le migrazioni di massa.