“Lo spirito dei giovani di Terra Santa si è rinnovato quando hanno capito che non sono una minoranza, ma piuttosto una parte della famiglia di credenti di Dio qui sulla terra, che è continuamente guidata da Cristo e dalla potenza del suo Spirito Santo”: lo ha detto mons. Rafiq Nahra, vicario patriarcale in Israele, che ha accompagnato i giovani della diocesi patriarcale di Gerusalemme alla Gmg di Lisbona che si è chiusa lo scorso 6 agosto. “Il messaggio principale che circolava – ha aggiunto – era la necessità per i giovani di scoprire l’amore di Dio e il Suo piano, scopo e volontà per la loro vita”. A Lisbona erano presenti 350 tra giovani e adulti della diocesi di Gerusalemme, 77 dalla Giordania, 200 dalla Palestina e 50 dalla Galilea. Per la prima volta 20 giovani hanno partecipato da Cipro. Dana Qamr, della parrocchia di Aqaba (Giordania), in una testimonianza rilasciata al sito del Patriarcato latino, ha affermato: “È la mia prima Gmg, spiritualmente ricca e toccante, il che mi spinge a partecipare una seconda volta. È un’esperienza rara in cui incontriamo persone della nostra età provenienti da Paesi diversi, scambiamo culture, preghiamo insieme e ci uniamo nella fede. Abbiamo anche visitato il Santuario di Nostra Signora di Fatima e altre chiese. Questo incontro mi ha aiutato a maturare la mia fede, a esaminare la mia coscienza. La presenza dello Spirito Santo si è fatta sentire in mezzo a noi. È stata davvero un’esperienza che mi ha cambiato la vita e che ha toccato il mio cuore e la mia anima”. Dello stesso avviso Rama Hijazin, della parrocchia di Samkieh (Giordania): “La Gmg mi ha aiutato a capire la grazia che si trova nel pregare. Durante la Via Crucis, sono stato profondamente toccato nel vedere molte persone che lottavano con una disabilità, una malattia o una stanchezza, pregare con fervore, fede, gioia e riverenza. Mi ha fatto interrogare sulla mia fede e ha acceso in me il fuoco per rompere lo spirito di pigrizia, per perseverare nella preghiera per gli altri e cercare di più il volto di Dio”.