Secondo i dati ufficiali, nel 2022 sono stati registrati più di 96.000 aborti. L’Associazione degli avvocati cattolici ha definito queste cifre “allarmanti”, mettendo in discussione la legge argentina sull’aborto, approvata durante la pandemia, dato che i numeri continuano a salire. Nel 2021 erano, infatti, stati praticati in Argentina 73.487 aborti e 96.664 nel 2022, secondo i dati ufficiali forniti dalla Direzione nazionale della salute sessuale e riproduttiva del Ministero della Salute. Gli avvocati cattolici hanno affermato che la legge” è la prova di una gravissima tragedia morale e demografica”, in un Paese in cui l’uccisione di bambini non nati ha già raggiunto il 20% del numero totale di nascite ogni anno”. Gli avvocati cattolici hanno assicurato che la Corte Suprema di Giustizia della Nazione “dovrebbe urgentemente consentire la trattazione dei numerosi ricorsi di incostituzionalità contro la legge in questione, per aver violato il diritto essenziale e basilare alla vita”. La nota fa anche presente che, secondo un recente sondaggio dell’istituto Uba, la maggioranza della popolazione – il 59% – non è favorevole all’aborto volontario, circostanza che dimostra anche “l’illegittimità politica della legge, imposta per motivi ideologici e di opportunismo partitico – quando non per trattative e pressioni spurie – in pieno isolamento durante la pandemia Covid-19”.