“Le associazioni e i movimenti ecclesiali che continuano, senza sosta, a chiedere la discussione pubblica sull’adesione dell’Italia al Trattato Onu 2017 di messa al bando delle armi nucleari, esprimono il loro più convinto sostegno all’azione di pace in corso della Santa Sede per fermare il conflitto in Ucraina”. È quanto si legge in una nota sottoscritta da Acli, Agesci, Azione Cattolica italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Cif, Centro internazionale Hélder Câmara, Città dell’uomo aps, Confcooperative, Comunione e Liberazione, Coordinamento delle teologhe italiane, Centro Sportivo Italiano, C3Dem, Federazione nazionale Società di San Vincenzo de’ Paoli, Focsiv (Federazione organismi cristiani Servizio internazionale volontario), Fondazione don Lorenzo Milani, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione La Pira, Fondazione Magis, Fraternità Francescana Frate Jacopa, Fuci, Gruppo Abele, Ipri-Ccp (Istituto italiano di Ricerca per la pace-Corpi civili di pace), Libera, Movimento ecclesiale carmelitano, Movimento cristiano lavoratori, Rete Viandanti, Associazione Rosa Bianca, Sermig, Argomenti 2000.
“In uno scenario bellico sempre più instabile, che prepara la strada all’uso di armi sempre più micidiali, è dissennato ostacolare ogni tentativo ragionevole di impedire ulteriori morti e sofferenze indicibili come condizione necessaria per aprire serie trattative di pace da parte della diplomazia internazionale con il sostegno della società civile mondiale”, sostengono le organizzazioni cattoliche, per le quali “suonano anacronistiche e inquietanti le tesi che si oppongono a un cessate il fuoco; esse ricordano le critiche contro l’appello levato da Benedetto XV per fermare ‘l’inutile strage’ della ‘grande guerra’”. “Sosteniamo perciò, con la preghiera e l’impegno concreto, la missione di pace affidata al card. Matteo Maria Zuppi nella lettura feconda e vigile dei segni dei tempi. Spes contra Spem”, concludono le associazioni.