Dura condanna del Patriarcato latino di Gerusalemme dei roghi del Corano, libro sacro per i fedeli musulmani, avvenuti in Svezia nei giorni scorsi. In una nota diffusa ieri, il Patriarcato respinge “la pretesa che tale deprecabile atto possa essere giustificato con la libertà di espressione. Uniamo la nostra voce – si legge nel breve testo – a quella di Papa Francesco che ha condannato questo gesto e ha affermato che la libertà di espressione non deve mai essere usata come una scusa per offendere l’altro. Con il Papa ribadiamo che la fratellanza umana è l’antidoto di cui il mondo ha bisogno per guarire dal veleno dell’intolleranza e dell’odio religioso. Preghiamo – conclude il Patriarcato latino – per un mondo migliore basato sul rispetto e la fraternità umana”. La vicenda risale allo scorso 28 giugno, quando la polizia svedese ha autorizzato il rogo del Corano fuori dalla moschea di Stoccolma, accogliendo la domanda di un cittadino. Risale, invece, al 20 luglio una manifestazione organizzata dai sostenitori del leader religioso Moqtada Sadr che hanno appiccato il fuoco alla ambasciata svedese a Baghdad per protestare contro un nuovo rogo del Corano in Svezia.