“Non è una guerra, questo è terrorismo. Colpiscono Odessa, distruggono le città. Cadono missili, missili, missili. Cadono morti e feriti. Questo è terrorismo. Chiedo preghiere, questo solo stiamo chiedendo”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, mons. Stanislav Shyrokoradiuk, vescovo cattolico latino di Odessa, trova con difficoltà le parole per descrivere quanto sta accadendo in queste ore nella sua città. “La nostra cattedrale, tutte le nostre chiese e i nostri fedeli stanno bene, grazie a Dio”, dice subito, “ma ad Odessa ci sono problemi”. La Russia ha attaccato nuovamente la città nella notte. È stato distrutto anche un deposito di grano e “ieri anche la cattedrale ortodossa è stata colpita. Non possiamo fare niente. Dobbiamo solo pregare e aspettare il momento in cui sarà finita questa brutale guerra”. Il vescovo racconta di aver letto ieri le parole pronunciate ieri dal Papa che alla fine dell’Angelus ha ricordato la città di Odessa. “Grazie al Santo Padre”, dice il vescovo francescano, “grazie alle sue preghiere sempre per la martoriata Ucraina. Questo ricordo è molto importante per noi”.