“Oggi ricordiamo le migliaia di uomini e ragazzi uccisi unicamente a causa della loro etnia e religione, durante il genocidio di Srebrenica. Rendiamo omaggio alla loro memoria, alle vite perdute che non possono essere restituite, alla dignità e al coraggio delle loro famiglie che hanno perso i propri cari. Il loro dolore e la loro sofferenza rimangono reali e palpabili”. Lo afferma il segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, nell’anniversario del massacro di ottomila giovani e uomini musulmani durante la guerra in Bosnia, avvenuto l’11 luglio 1995. “Quando l’odio porta a crimini di questo tipo, è difficile trovare parole per esprimere quanto sia profonda la mancanza di umanità, o quanto profonda sia la sofferenza che provoca”, afferma da Strasburgo Marija Pejčinović Burić. “Dovremmo tuttavia mantenere tali eventi in prima linea nella nostra coscienza. Sapere ciò che gli esseri umani sono capaci di farsi l’un l’altro ci ricorda la profonda responsabilità di prevenire i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze che hanno punteggiato la storia del nostro continente”. Infine: “in un momento in cui il nazionalismo estremo sta cercando di riaffermarsi in alcune parti d’Europa, ricordiamoci dell’importanza fondamentale della dignità umana e dei diritti fondamentali. Ricordiamoci di Srebrenica e impariamo da essa”.