La Diocesi di Acireale ha celebrato lo scorso anno i 150 anni della sua nascita e, ricordando ancora quest’evento, quasi 200 giovani nei giorni scorsi hanno invaso le strade del centro storico di Acireale per il tradizionale raduno dei ministranti, organizzato da mons. Giovanni Mammino, rettore del Seminario Vescovile di Acireale. Quattro i momenti che hanno scandito la giornata e invitato i giovani a “essere Chiesa, a vivere nell’amore, a seguire nella gioia Gesù e a essere testimoni forti e coraggiosi”. Ogni momento ha avuto un luogo simbolo, Il Museo Diocesano, “luogo di arte, storia e cultura, importante per conoscere le nostre radici fatte di solidarietà e unità”, la Casa San Camillo, “luogo dedicato all’accoglienza dei poveri, dove è possibile consumare due pasti al giorno, farsi una doccia e avere dei vestiti puliti”, l’Oratorio San Filippo Neri, “luogo dedicato al gioco, alla gioia, all’allegria per imparare a regalare un sorriso a chi si fa nostro prossimo” e la Basilica di San Sebastiano martire, “luogo che ci rimanda all’eroismo della testimonianza nella vita quotidiana”. A chiudere l’evento la Messa presieduta dal vescovo Antonino Raspanti che durante l’omelia ha sottolineato l’importanza di seguire Gesù con coerenza e fedeltà.