Pnrr: Pallucchi (Forum Terzo settore), “sul welfare a rischio efficacia interventi”. Smaldore (Openpolis), “seria preoccupazione per attuale situazione”

“Più che sulla quantità delle risorse e sulla velocità di spesa, c’è necessità di portare l’attenzione sulla qualità degli investimenti del Pnrr, ricordando che l’obiettivo è quello di tutelare il futuro delle prossime generazioni”. Lo ha dichiarato Vanessa Pallucchi, portavoce nazionale del Forum Terzo settore, in occasione della presentazione del rapporto “Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore” in corso oggi a Roma. In questo contesto, Forum Terzo settore e Openpolis hanno espresso preoccupazione rispetto alle criticità riscontrate nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e in vista di un suo processo di revisione da parte del Governo.
“Il coinvolgimento dei soggetti territoriali, tra cui il Terzo settore, è fondamentale per generare impatti positivi sulle comunità e riuscire a garantire i diritti, soprattutto dei più fragili”, ha ammonito Pallucchi, denunciando che “l’amministrazione condivisa, però, rimane in un angolo e alle realtà sociali è riservato un ruolo di mero e potenziale esecutore di progetti: servirebbero invece alleanze sui territori con i vari attori coinvolti sui temi di welfare. Temiamo non si stia comprendendo l’entità della sfida che il Paese ha davanti: investire bene e a lungo termine nel welfare vuol dire migliorare le condizioni di vita delle persone e ridurre le disuguaglianze ma anche costruire economia, sociale e sostenibile”.
“L’attuale situazione del Pnrr non può che destare seria preoccupazione”, è l’analisi di Vincenzo Smaldore, responsabile editoriale di Openpolis. “Ad oggi – ha ricordato – il nostro Paese non ha inviato la richiesta di pagamento della quarta rata di fondi e siamo ancora in attesa della terza, legata alle scadenze che avremmo dovuto completare entro il 2022 e su cui la commissione ha espresso contestazioni. In questo quadro si inserisce la trattativa per la revisione del Pnrr di cui si sa pochissimo. Per questo chiediamo maggiore trasparenza e che vengano resi pubblici tutti i dati di monitoraggio sullo stato di avanzamento dei progetti. Informazioni che ad oggi non sono pubbliche”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa