“Siamo certi che la Rai, in qualità di concessionaria del Servizio pubblico e prima azienda culturale del Paese, possa offrire al pubblico un’immagine della famiglia più vicina alla realtà e lontana dagli stereotipi e dalla spettacolarizzazione delle fragilità, oggi in voga in una certa narrazione mediatica mainstream, ovvero una famiglia in grado di affrontare i problemi e le contraddizioni, anche le più drammatiche, con la consapevolezza che i legami familiari sono anche una fonte di opportunità e non un vincolo alle proprie libertà”: lo dichiara Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, intervenuto stamani all’audizione in Commissione Vigilanza Rai.
“Ci auguriamo che il prossimo Contratto di Servizio citi esplicitamente tra i valori da promuovere quelli legati alla famiglia, alla genitorialità e alla natalità”, auspica il presidente del Forum, che aggiunge: “Nell’immaginario mediatico la famiglia occupa da sempre uno spazio di grande rilevanza perché ad essa sono legati tantissimi simboli e atmosfere, funzionali allo sviluppo delle strutture narrative. Purtroppo oggi vengano per lo più privilegiate narrazioni di situazioni disfunzionali e di tensioni relazionali che, purtroppo, nella maggioranza dei casi, non si ricompongono, generando di conseguenza stereotipi e banalità”. Bordignon chiarisce: “Non si tratta di affermare un’idea politica o morale, ma di contribuire concretamente agli obiettivi di coesione, stabilità e sviluppo sociale di cui il Servizio pubblico è garante. Ci auguriamo che questi principi possano trovare in ogni genere televisivo una peculiare declinazione, con un’attenzione alle nuove generazioni e alla natalità. Da loro passa il futuro del Paese, sia dal punto di vista economico che culturale e sociale”.
Per il presidente del Forum, “anche i temi della coesione sociale, della promozione del bene comune e dell’accoglienza meritano una maggiore evidenza con film e serie che ne facciano una narrazione accessibile. Esistono film su affido, adozione e accoglienza in generale di cui Rai dovrebbe essere il promotore per eccellenza”.
“Ci aspettiamo anche attenzione al tema dei minori, con una estensione quantitativa e qualitativa della tutela dei più piccoli. Sistemi di parental control dovranno essere resi disponibili sia per i canali lineari che per RaiPlay. Un impegno deve riguardare il rapporto diretto tra la Rai e le famiglie italiane che pagano il canone, da implementare attraverso canali di comunicazione innovativi e i più moderni sistemi di Crm (Citizen Relationship Management), per rendere i cittadini non solo più informati ma anche il più possibile partecipi nelle attività di indirizzo del Servizio pubblico”, conclude Bordignon.