Ha preso il via ieri la quarta edizione del Lecco Film Fest, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e promosso da Confindustria Lecco e Sondrio. Un’edizione che quest’anno è all’insegna della ricerca dello stupore come sottolinea mons. Davide Milani, presidente della FEdS. “Papa Francesco – ricorda il sacerdote – ha concesso udienza alla Fondazione Ente dello Spettacolo il 20 febbraio scorso per celebrarne il 75° anniversario, un incontro condiviso con esponenti e protagonisti del cinema italiano che ha voluto richiamare l’attenzione sul potere del cinema, capace di ridestare lo stupore. Faceva riferimento a un’umanità avviluppata in una ragnatela perniciosa. Il Santo Padre ci chiede di rompere questo circolo vizioso e ci dice di stupirci e provare stupore. Il cinema può darci questa capacità come i bambini che vedono ancora la meraviglia che i grandi non sono più in grado di cogliere”.
“Questo – ha aggiunto a proposito del Lecco Film Fest – è un festival della comunità e del nostro territorio nato durante la pandemia. Volevamo ritrovare il piacere dello stare insieme a partire dalla cultura. Un festival che è evoluto ampliando i suoi confini. Spaziando tra tanti temi vogliamo stupirci e farci delle domande”. E Plinio Agostoni, presidente Confindustria Lecco e Sondrio, dice: “Lo stupore è vedere come Lecco sta rispondendo a questo festival, in modo davvero potente, ed anche l’immagine firmata da Velasco Vitali suscita questo sentimento. Lecco Film Fest propone stimoli per approfondire nuove prospettive ed idee, promuove il dialogo e una maggiore coesione. Questo ha sempre più a che fare con l’impresa, poiché fare impresa oggi è una questione legata anche all’approfondimento culturale e valoriale”.
Ieri sera la cerimonia d’inaugurazione con Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del Cinema italiano-Premi David di Donatello, che ha dialogato con la curatrice del Lecco Film Fest Angela D’Arrigo. “Il cinema italiano –ha sottolineato – deve ridestare lo stupore e la curiosità prima di tutto verso se stesso: bisogna investire sui film che ti diano il desiderio di uscire di casa. Per ritrovare la sala c’è bisogno di unicità: il cinema italiano deve imparare a selezionarsi e a puntare in alto. Se non si impara a ridestare lo stupore, si resta a casa. Forse il cinema in sala non tornerà più come una volta, ma a mio avviso il film senza sala non esiste davvero, non suscita stupore, non crea permanenza nell’immaginario, non crea risonanza sociale, non crea dibattito nella collettività”. In serata tutti in piazza Garibaldi per “Chapliniana. Il suono del muto” con i film di Mabel Normand e Charlie Chaplin. Oltre 500 presenze per la rassegna, promossa dall’ente no profit Associazione Musicale Tema, che ha riproposto una selezione di film di Mabel Normand, una delle prime dive del cinema, regina incontrastata delle slapstick comedies tra gli anni Dieci e gli anni Venti. Sul palco, ad accompagnare le immagini, è salita l’Orchestra del Lago di Como, la Bellagio Festival Orchestra, diretta dal Maestro Alessandro Calcagnile, con le musiche di Rossella Spinosa, una delle più affermate compositrici per il cinema muto a livello internazionale.