“Al 31 maggio ai Comuni erano stati assegnati 36,3 miliardi di euro, che sono pari al 91% della dotazione finanziaria che era prevista per loro. Per fare un raffronto, a tutti gli altri soggetti attuatori del Pnrr nello stesso periodo sono stati assegnati 69,4 miliardi di euro, cioè il 46% della dotazione prevista”. Lo ha affermato questa mattina il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, aprendo i lavori della seconda edizione di Missione Italia, l’evento annuale durante il quale i Comuni fanno il punto dello stato di avanzamento dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza loro assegnati.
“Il nostro modo di operare – ha sottolineato Decaro – ci impone continue verifiche, soprattutto di fronte ai cittadini. E oggi possiamo dire, dati alla mano, che il lavoro di questi anni sta producendo effetti concreti. Il Pnrr dei Comuni non è più fatto solo di cifre e documenti, ma sono cantieri aperti in tutta Italia. Stiamo rispettando i tempi previsti”.
“Secondo i dati dell’Anac – ha aggiunto il presidente dell’Anci – sulle 102mila gare d’appalto bandite fin qui in Italia da tutti i soggetti attuatori, 52mila – cioè più della metà – sono state bandite dai Comuni. Questo conferma che le Amministrazioni comunali continuano a essere i primi investitori in opere pubbliche del Paese. Gli investimenti fissi lordi dei Comuni sono aumentati del 70% nel 2023 rispetto al 2017: è una tendenza molto importante perché ormai rappresenta un fattore strutturale e permanente nel quadro dell’economia nazionale e un forte contributo alla crescita del Paese”.
A proposito della qualità della spesa dei Comuni, Decaro ha voluto valorizzare il contributo decisivo dato dai Comuni al rispetto della riserva decisa dall’Europa del 40% di investimenti destinati al Mezzogiorno: “Noi quel vincolo lo abbiamo addirittura travolto – ha rilevato – perché il 54% di tutti i progetti comunali viene dal Sud”.
Il presidente dell’Anci ha evidenziato poi il grande impegno dei Comuni per il raggiungimento di un obiettivo del Pnrr, quello dei 264mila posti in più negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia: “L’allarme sui possibili ritardi era comprensibile, ma si sta rivelando infondato. Quasi il 90% dei progetti infatti è stato assegnato, a riprova di un grande lavoro che ha visto una grande accelerazione in questi ultimi mesi”.