“La tenerezza inizia dai bambini, dai piccoli, dai vulnerabili, dalle vittime innocenti di una violenza ingiusta, tanto più grande di loro, inaccettabile sempre ancora di più perché coinvolge chi non può difendersi. Il loro dolore, spesso nascosto nelle ferite profonde del cuore, chiede l’impegno di tutti perché trovino consolazione e protezione”. Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della celebrazione eucaristica con la comunità cattolica a Mosca. Per il cardinale, “non è un sogno ingenuo, ma un impegno e un dovere umano e cristiano, indispensabile perché ci sia il futuro. Pace e giustizia si nutrono l’una dell’altra e hanno bisogno l’una dell’altra. Insegnaci, Signore, a professare come Pietro la fede in te, a amare l’unità e annunciare il Vangelo a tutti, a riconoscerti nostra salvezza da cui nessuno ci potrà mai separare – ha concluso il card. Zuppi – per essere pietre vive della chiesa che scioglie gli uomini dall’amore per sé e li lega nel vincolo eterno dell’amore”.