“Vi incontro in questo momento significativo per la vostra Congregazione che è il Capitolo generale, tempo forte di dialogo tra voi e con lo Spirito Santo, da cui uscire rinnovati, anzitutto nel cuore, nella visione e nei propositi, e quindi nelle iniziative e nelle strutture. Tempo di discernimento collegiale dei segni che vi giungono dal vostro cammino e dalla storia”. Lo ha affermato oggi Papa Francesco riceve in udienza, nel Palazzo apostolico vaticano, i partecipanti al Capitolo generale dei Servi del Paraclito. “Animati dalla grazia propria del Capitolo, vi proponete di trovare strade nuove di misericordia e di prossimità per realizzare con fedeltà dinamica il vostro carisma. Esso vi pone accanto ai sacerdoti in difficoltà, per ‘rendere – come dicono le vostre Costituzioni – ogni possibile e prudente servizio a coloro che hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine’ (Cost. 4, 2). Il motto del vostro istituto, ‘Pro Christo sacerdote’, riassume bene la vostra peculiare vocazione: siete posti a servizio di Cristo nei suoi sacerdoti”.
Il Pontefice ha osservato: “nel momento attuale, questo significa anche condividere il particolare cammino di purificazione che la Chiesa sta vivendo a causa dei drammi degli abusi. […] In una situazione come questa, essere ‘servi del Paraclito’ vi chiede di dedicare la vostra vita ad accompagnare alcuni fratelli sacerdoti e consacrati offrendo a ciascuno un percorso di ascesi, di conversione e di rinnovamento spirituale e vocazionale. Con lo spirito e lo stile del buon samaritano vi mettete accanto a questi confratelli, condividendo con loro la vita e la preghiera quotidiana. Li inserite, soprattutto, in una comunità, una comunità orante, che aiuti a ritrovare l’armonia di vita che una crisi vocazionale sempre compromette”.
“Mentre affrontate le molte sfaccettature di questo problema, vi invito ad approfondire la spiritualità della riparazione”, partendo “dall’esigenza di purificazione, al servizio della santità dei Pastori del Popolo di Dio. Il vostro carisma valorizza in particolare l’impegno ascetico e la preghiera, con un’indole contemplativa, che giustamente sentite il dovere di assumere nuovamente in pienezza”.
Infine: “nel servizio, silenzioso e nascosto, che ogni giorno siete chiamati a svolgere, possiate essere immagine di Gesù Cristo, volto della misericordia del Padre, che ci rivela il mistero dell’amore divino nella sua pienezza”. “Lo Spirito vi aiuti a guardare ognuno con gli occhi di Gesù, con il suo amore, con la sua tenerezza”.