Sinodo: card. Zuppi su Instrumentum laboris, “proseguire con rinnovato vigore”

“Non vogliamo restare fermi, magari a discutere tra noi ma camminare dietro al Signore e incontro alle persone, verso quella folla che Lui ci insegna a guardare con compassione perché stanca e sfinita”. Lo afferma il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, commentando la presentazione dell’Instrumentum Laboris e della Metodologia della prima sessione della XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione” (4-29 ottobre 2023). È una Chiesa che cammina quella a cui l’Instrumentum Laboris si rivolge, spingendola a continuare quel “percorso che diventa invito ad abbandonare le certezze acquisite nel tempo e a muoversi sui sentieri dell’affidamento allo Spirito”. Nel ringraziare la Segreteria Generale del Sinodo per il lavoro compiuto, il presidente della Cei sottolinea l’enfasi posta sulla Chiesa locale come luogo dove i cristiani fanno esperienza concreta di camminare insieme, tra di loro e con la società in cui sono inseriti. Per le Chiese in Italia, impegnate nel loro Cammino sinodale, l’Instrumentum laboris appena pubblicato rappresenta infatti “uno stimolo a proseguire con rinnovato vigore, vivendo quelle tre dimensioni dell’umanesimo cristiano che il Papa ci ha indicato a Firenze: umiltà, disinteresse e beatitudine. L’umiltà, per perseguire la gloria di Dio che non coincide con la nostra. Il disinteresse, perché l’umanità dei cristiani non è narcisistica, autoreferenziale. La beatitudine della solidarietà e della condivisione, perché la Chiesa è madre lieta e riconosce come suoi figli tutti coloro che sono abbandonati, oppressi, affaticati”. “Sentiamo davvero – conclude Zuppi – di essere parte integrante di quell’unica comunione ecclesiale che è fondamento del nostro agire”.

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