Sinodo: card. Grech su Instrumentum laboris, “non è un documento scritto sulla scrivania”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Il Sinodo non inizia a ottobre prossimo, quasi che il percorso fin qui compiuto sia stato qualcosa di superfluo o semplice atto preparatorio. Il Sinodo è iniziato il 10 ottobre 2021, con la celebrazione di apertura in San Pietro”. Lo ha ricordato il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo intervenendo alla presentazione, in sala stampa vaticana, dell’Instrumentum laboris del Sinodo, “punto di partenza” per la seconda fase del Sinodo, quella della duplice Assemblea di ottobre 2023 e ottobre 2024. Il cardinale ha tenuto a smentire le preoccupazioni di “chi teme che le conclusioni del Sinodo siano state già scritte”: “La maggiore preoccupazione della Segreteria del Sinodo e mia personale – ha spiegato – è stata di rispettare sempre quanto emergeva dalle tappe del processo sinodale. Si tratta di rispettare lo Spirito Santo che – Papa Francesco lo ripete spesso – è il protagonista del processo sinodale. Presumere di scrivere prima le conclusioni equivarrebbe a bestemmiare lo Spirito!”. “Non troverete nel testo una sistematizzazione teorica della sinodalità, ma il frutto di una esperienza di Chiesa, di un cammino nel quale tutti abbiamo imparato di più, per il fatto di camminare insieme e interrogarci sul senso di questa esperienza”, ha detto Grech ai giornalisti: “Posso dire che l’IL è un testo nel quale non manca la voce di nessuno: del Popolo Santo di Dio; dei Pastori, che hanno garantito con la loro partecipazione il discernimento ecclesiale; del Papa, che sempre ci ha accompagnato, sostenuto, incoraggiato ad andare avanti. L’IL costituisce anche un’occasione perché tutto il popolo di Dio possa proseguire il cammino avviato e un’occasione per coinvolgere chi finora non è stato coinvolto. Non è un documento della Santa Sede, ma della Chiesa tutta. Non è un documento scritto sulla scrivania. È un documento in cui tutti sono co-autori, ciascuno per la parte che è chiamato a svolgere nella Chiesa, nella docilità allo Spirito”.

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