Sinodo: Instrumentum laboris, “passi concreti” per divorziati risposati e persone LGBTQ+

“Come possiamo creare spazi in cui coloro che si sentono feriti dalla Chiesa e sgraditi dalla comunità possano sentirsi riconosciuti, accolti, non giudicati e liberi di fare domande?”. A proporlo come interrogativo alle Chiese locali è l’Instrumentum laboris del Sinodo, diffuso oggi, in cui si auspicano “passi concreti per andare incontro alle persone che si sentono escluse dalla Chiesa in ragione della loro affettività e sessualità”, come “divorziati risposati, persone in matrimonio poligamico, persone LGBTQ+”. Altro interrogativo da porsi, “come possiamo essere più aperti e accoglienti verso migranti e rifugiati, minoranze etniche e culturali, comunità indigene che da lungo tempo sono parte della Chiesa ma sono spesso ai margini”, in modo da “testimoniare che la loro presenza è un dono”. “Quali barriere fisiche e culturali abbiamo bisogno di far cadere perché le persone con disabilità possano sentirsi membri della comunità a pieno titolo?”, si chiede ancora in una delle schede di lavoro del documento, in cui si propone di “valorizzare l’apporto delle persone anziane alla vita della comunità cristiana e della società”.

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