Honduras: Castellanos (Consiglio nazionale anticorruzione) costretta a lasciare il Paese per motivi di sicurezza. Mons. Nacher (Tegucigalpa) al Sir, “serve maggiore appoggio internazionale”

Suscita sconcerto e preoccupazione, in Honduras, la notizia che domenica 18 giugno la direttrice esecutiva del Consiglio nazionale anticorruzione (Cna), Gabriela Castellanos, ha lasciato il Paese, poiché era a rischio la sua sicurezza. Castellanos, nei giorni precedenti, era stata seguita e pedinata, dopo essere stata oggetto di numerosi attacchi e minacce nelle ultime settimane; dopo aver presentato la relativa denuncia al Commissario nazionale per i diritti umani, Castellanos ha, dunque, lasciato il Paese con la sua famiglia. Molte polemiche, negli ultimi giorni, aveva suscitato la diffusione di un’inchiesta in cui la Cna denunciava le reti di nepotismo e la concentrazione di potere dell’attuale Governo. Qualche ora prima di lasciare il Paese, la direttrice esecutiva dell’organismo anticorruzione ha tenuto un incontro con i membri della cooperazione internazionale, tra cui la rappresentante delle Nazioni Unite in Honduras, Alice Shackelford, e l’ambasciatrice degli Stati Uniti, Laura Dogu, che hanno sottolineato il ruolo della società civile nella democrazia. Diversi settori del Paese hanno espresso la loro solidarietà e hanno respinto con forza le minacce ricevute dall’avvocata Castellanos. Carlos Hernández, direttore esecutivo dell’Associazione per una società più giusta (Asj), ha espresso solidarietà nei suoi confronti e ha avvertito che molti altri difensori dei diritti umani stanno vivendo la stessa situazione. Anche Hugo Maldonado, presidente del Comitato per la difesa dei diritti umani (Codeh), ha espresso la sua preoccupazione, non solo per gli attacchi della criminalità organizzata, ma anche per le critiche dei poteri costituiti. A queste voci, attraverso il Sir, si aggiunge quella dell’arcivescovo di Tegucigalpa, mons. José Vicente Nacher: “La situazione nel Paese è molto complessa, nonostante alcuni tentativi di cambiare le cose siano stati fatti. Credo che per fare dei passi in avanti significativi sia necessario un maggiore appoggio internazionale”.

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