Sono 6.151 i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia tra gennaio e il 12 giugno 2023. Il 74% tra loro ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Si tratta di adolescenti costretti ad intraprendere un viaggio estremamente pericoloso e precario. Ne danno conferma le cronache dell’ultima settimana, dopo l’ennesima tragedia al largo della Grecia. Questi ragazzi e ragazze sono esposti a minacce ripetute, instabilità e paura. Sono inoltre esposti al rischio di violenza, inclusa la violenza di genere, in tutte le fasi del viaggio. Sono anche costretti a diventare adulti troppo in fretta. Devono superare l’angoscia delle sofferenze vissute, che hanno conseguenze a livello psicologico sul breve e lungo periodo. Devono adattarsi ad un contesto (sociale, culturale, linguistico) totalmente nuovo, senza nessun punto di riferimento adulto che possa accompagnarli. Per loro Terre des hommes e Unicef stanno realizzando un programma per garantire il benessere psicosociale e la salute mentale dei e delle adolescenti migranti e rifugiati/e, e di chi se ne prende cura, i così detti caregivers, nonché delle comunità in cui vivono. Le tre equipe territoriali di Terre des Hommes, composte da psicologo/a, educatore/educatrice, mediatrice culturale e assistente sociale, operano a Milano, Genova e Ragusa, con specifiche attività di supporto psicosociale, rivolte sia ai gruppi di adolescenti, che ai caregiver (tutori volontari, famiglie affidatarie, genitori e parenti maggiorenni). Inoltre, il progetto prevede anche una formazione di diversi operatori coinvolti nel percorso di supporto e integrazione di questi e queste adolescenti (insegnanti, volontari, educatori, mediatori culturali, assistenti sociali e operatori sanitari). L’obiettivo è quello di: “colmare la carenza di adeguato supporto psicosociale per gli e le adolescenti migranti, all’interno dei centri di accoglienza; connettere meglio i centri di accoglienza con i servizi di supporto psicosociale; sostenere anche i caregiver, fornendo loro il supporto psicosociale di cui necessitano”. Il programma congiunto fa parte di una sperimentazione portata avanti dall’Unicef in 9 Paesi del mondo, ed è realizzato in partenariato e con il supporto di Z Zurich Foundation e Zurich Insurance.