Naufragio nell’Egeo: Msf, “necessari canali sicuri e legali e un sistema di ricerca e soccorso europeo”

A seguito dell’ultimo naufragio avvenuto di fronte alle coste greche, Medici senza frontiere (Msf) chiede ancora una volta che l’Europa e gli Stati membri europei mettano in piedi “un sistema di ricerca e soccorso adeguato e proattivo e creino canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa”. “Quest’ultimo naufragio avvenuto al largo delle coste greche è l’ennesima tragedia che si sarebbe potuta evitare – afferma Juan Matias Gil, capomissione di Msf per la ricerca e il soccorso in mare -. Il dolore espresso dai leader europei è la dimostrazione dell’ipocrisia delle attuali politiche migratorie europee. Quanto accaduto è la conseguenza della mancanza di canali sicuri e legali per raggiungere l’Europa, così come il naufragio di Cutro. Queste morti si sommano alle 1.166 persone che hanno già perso la vita in mare dall’inizio di quest’anno, rendendo il Mar Mediterraneo la frontiera più letale al mondo. Chiediamo ancora una volta agli Stati europei di adempiere al loro obbligo di creare canali sicuri e legali, di coordinare e condurre i salvataggi in mare e di istituire un meccanismo di ricerca e soccorso adeguato e proattivo. Siamo vicini a tutti i sopravvissuti di questa tragedia e alle famiglie delle vittime”.

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