“Fare qualcosa per abbracciare i nonni e gli anziani”. È l’invito del Papa, nel Messaggio per la terza Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 23 luglio sul tema “Di generazione in generazione la sua misericordia” (Lc 1.50). “Non lasciamoli soli, la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici”, l’appello di Francesco, secondo il quale “sono gli anziani a trasmetterci l’appartenenza al Popolo santo di Dio”. “La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro”, scrive il Papa: “Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!”. La Giornata mondiale dei nonni e degli anziani “vuol essere un piccolo segno delicato di speranza per loro e per la Chiesa intera”, ricorda Francesco, rinnovando il suo invito “a tutti – diocesi, parrocchie, associazioni, comunità – a celebrarla, mettendo al centro la gioia traboccante di un rinnovato incontro tra giovani e anziani”. Poi il riferimento all’appuntamento di agosto: “A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata mondiale della gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire: prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la benedizione di quell’incontro. A voi anziani chiedo di accompagnare con la preghiera i giovani che stanno per celebrare la Gmg. Quei ragazzi sono la risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la fantasia dello Spirito Santo”.