Domenica 25 giugno, alle 20.45, sul lungolago di Luino, andrà in scena lo spettacolo “Carlo Maria Martini: storia, mistero, profezia”, di Sergio Di Benedetto, con Diego Becce e Fabio Sarti, che cura anche la regia. Lo spettacolo è una produzione di Compagnia Exire ed è nato dalla collaborazione con la Fondazione Carlo Maria Martini, che patrocina l’iniziativa; dopo il debutto milanese a settembre, lo spettacolo in tournée – spiega un comunicato – ha toccato diverse località della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Canton Ticino e ora approda a Varese, grazie al sostegno del decanato di Luino “che vuole, così, fare memoria grata dell’indimenticato arcivescovo di Milano”. Per favorire la presenza del pubblico, lo spettacolo, a ingresso libero, sarà allestito nel lungolago, “anche per comunicare l’idea di una Chiesa in uscita attraverso l’arte, una Chiesa che sa stare tra la gente, come anche il cardinal Martini aveva a suo tempo profeticamente indicato”.
“Si vuole così offrire un omaggio e un ricordo, nella grammatica del teatro, all’indimenticabile gesuita divenuto arcivescovo di Milano, quel Carlo Maria Martini – spiegano gli organizzatori – ancora capace di ispirare credenti e non credenti, di illuminare con la sua parola e i suoi gesti il cammino dell’umanità di oggi”.
Sulla scena “si restituirà voce alle parole del cardinale, uomo della Parola di Dio, del dialogo e della fede in ricerca, delineando un itinerario che toccherà la storia, ossia la presenza del cristiano nel mondo di oggi e nelle sue pieghe problematiche; il mistero, ovvero il rapporto tra il Vangelo, il divino e l’umanità del XXI secolo; la profezia, guardando al futuro della Chiesa e della società secondo le grandi intuizioni martiniane”.
Tra affetto e memoria, tra sequela e riconoscenza, si realizza così un omaggio teatrale alla grande figura del cardinale, “un modo per tornare a chi, da pastore e padre, ha saputo guidare e parlare a uomini e donne che hanno cercato di camminare da uomini pensanti, facendosi interrogare dalla Parola di Dio”, come dichiara Sergio Di Benedetto, autore della drammaturgia.