“Un grande cercatore della sapienza divina”: così padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, ha sintetizzato i 36 anni della vita di sant’Antonio, patrono della Custodia, durante la messa celebrata ieri, festa del santo, a Gerusalemme. Uomo che “ha cercato instancabilmente il senso della vita alla luce della Parola di Dio” – per questo Papa Gregorio IX lo canonizza ad appena un anno dalla morte chiamandolo ‘Arca del Testamento’ – alla continua ricerca che “lo spinge a lasciare una famiglia nobile per abbracciare la vita monastica tra gli Agostiniani, poi a lasciare la vita monastica tra gli Agostiniani e dedicarsi a una vita mendicante e itinerante tra i Francescani con il nome di Antonio”. Uomo di “una radicale povertà e penitenza, alla ricerca del martirio, alla ricerca di donarsi interamente per amore della gente più povera e semplice, per amore del suo Ordine e per amore della Chiesa”. Padre Patton ha additato sant’Antonio come esempio da seguire: per lui “il senso della vita è tutto nella relazione con Gesù Cristo, nell’accogliere e vivere la Parola del Vangelo, nell’arrivare a una tale essenzialità da non cercare nulla di superfluo, di superficiale, di transitorio. Per Antonio il senso della vita è donarsi totalmente”. Così facendo, ha aggiunto il Custode, “Antonio ha trovato il proprio posto nella Chiesa mettendo “i suoi doni a servizio della Chiesa” dove “c’è posto per ognuno di noi in una forma concreta di servizio”. “Antonio ha predicato alla gente semplice del suo tempo con parole semplici, ha predicato a religiosi, teologi e vescovi con parole di straordinaria profondità, ha predicato a chi aveva abbandonato la Chiesa e ha predicato perfino ai pesci” ha ricordato Patton che ha poi precisato: “Per edificare la vita delle altre persone e per far crescere la Chiesa, la nostra vita deve precedere le nostre parole, altrimenti diventiamo ‘cani muti’. Se vogliamo essere davvero devoti al nostro Santo Patrono cerchiamo di seguire il suo esempio. Questo potrà in molte occasioni renderci insoddisfatti di come stiamo vivendo, perché spesso sentiremo che la nostra adesione al Vangelo è insufficiente e la nostra coerenza di vita scarsa. Che sant’Antonio ci aiuti anche a cercare e trovare il nostro posto e il nostro servizio nella Chiesa e nel mondo, per il bene vero delle persone che il Signore ci fa incontrare e ci affida”.