Francia: lotta agli abusi, vescovi e religiosi pubblicano un opuscolo con tutte le iniziative intraprese fino ad oggi per “fare della Chiesa una casa sicura”

“Le violenze e le aggressioni sessuali commesse in ambito ecclesiale hanno profondamente leso la fiducia nella Chiesa, sia dei credenti che dell’opinione pubblica in genere”. Questa la “ragione” che ha spinto la Conferenza dei vescovi di Francia (Cef) e la Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia (Corref), a pubblicare e diffondere un opuscolo, breve e agile, in cui elencano tutte le iniziative “importanti” intraprese “negli ultimi anni per lottare contro ogni tipo di abuso”. “Attraverso questo documento”, si legge nell’introduzione, i vescovi e i religiosi “desiderano far conoscere, insieme, a quante più persone possibile, le principali azioni che hanno realizzato”. “Poiché la fiducia non si decreta ma si guadagna passo dopo passo – scrivono i due organismi ecclesiali – ci è sembrato importante fare un bilancio, per rispondere nel modo più chiaro possibile a questa domanda: due anni dopo, a che punto siamo? La posta in gioco è: realizzare una cultura basata sull’attenzione alle vittime e la vigilanza, dando a tutti i mezzi necessari per agire, grazie a processi chiari e noti a tutti”. Sono tre gli ambiti in cui la Chiesa cattolica di Francia ha deciso di muoversi: accoglienza, riconoscimento e riparazione; vigilanza e azione; prevenzione. Nell’ambito dell’accoglienza, l’opuscolo ricorda che in ogni diocesi e in un gran numero di istituti religiosi, dal 2016, si sono create “cellule di ascolto” a cui possono far riferimento le persone vittime. In merito poi alla vigilanza e all’azione, è stato aperto, in collaborazione con l’Associazione “France Victimes”, un numero nazionale, lo 01.41.83.42.17, attivo 7 giorni su 7, dalle 9 alle 21. In tutta la Francia, inoltre, sono stati firmati ad oggi 80 protocolli di intesa tra tribunali e diocesi, per facilitare le segnalazioni alla giustizia e i successivi procedimenti. I vescovi e i religiosi ricordano anche la creazione di un tribunale penale canonico nazionale, indipendente, composto da chierici e laici, a completamento della giustizia civile. Riguardo infine alla prevenzione, Cef e Corref assicurano di aver avviato processi di verifica sistematica riguardo a eventuali precedenti giudiziari nei confronti delle persone chiamate a lavorare per la Chiesa con i minori. Inoltre, è di quest’anno la notizia che ogni vescovo e ogni sacerdote è in possesso in Francia di una “carta di identificazione” che permette anche in questo caso di verificare le abilitazioni e le eventuali restrizioni di ministero a carico della persona. “Fare della Chiesa una casa sicura, insieme, questa è la nostra volontà”, si legge nell’opuscolo.

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