(Grottammare) – Si è aperto oggi pomeriggio (fino al 10) a Grottammare (Ap), il X Meeting nazionale dei giornalisti promosso congiuntamente dal quotidiano “Avvenire”, dall’emittente televisiva “TV2000”, dalla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), dall’Unione cattolica stampa Italiana (Ucsi), dall’Ordine dei giornalisti, dall’Agenzia Sir (Servizio informazione religiosa) e dall’Ufficio comunicazioni sociali della Cei. Tema di quest’anno è “Giornalismo di prossimità”. La sessione inaugurale ha visto gli interventi del card. Mauro Piacenza, presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), e del direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro. “Sono oltre 400 milioni i cristiani perseguitati nel mondo e 5 miliardi le persone che vivono in Paesi dove la libertà religiosa non è garantita” ha ricordato Monteduro, per il quale “il tema della libertà religiosa dovrebbe tornare a essere centrale in Occidente, più concreto. Anche in Europa le comunità cristiane, cattoliche soprattutto, sono perseguitate con quella che il Papa ha definito una ‘persecuzione educata’, e ‘travestita di cultura, modernità, progresso’. C’è un processo culturale che vorrebbe relegare le religioni, tutte, alla marginalità nel dibattito pubblico”. Si parla molto di perseguitati ma meno dei persecutori che Monteduro ha indicato nello “jihadismo soprattutto nel continente africano, nei nazionalismi religiosi, colpisce in modo particolare ampie aree dell’Asia, e nel totalitarismo, regimi ateisti retaggio del XX secolo, come Cina, Corea del Nord ed Eritrea”. Il card. Piacenza nel suo intervento ha ribadito l’importanza di coniugare informazione e prossimità, per “raccontare la persecuzione cristiana nel mondo. Raccontare e informare su quanto accade in questo ambito – ha detto – significa anche esprimere prossimità, vicinanza e sostegno alle comunità cristiane vittime di persecuzione”. Per il presidente internazionale di Acs “non si può non notare la mancanza della comunità internazionale nel difendere tutte le minoranze e in particolari quelle cristiane. In gioco è il rispetto dei diritti umani, tra questi la libertà religiosa e di culto”. Acs è impegnata nel portare aiuto a queste comunità: “Ogni anno – ha spiegato – riceviamo 7mila richieste di aiuto, di queste almeno 6mila vengono approvate e finanziate. Ogni 17 secondi – ha rivelato – un sacerdote celebra una Messa per i benefattori di Acs che permettono questo aiuto”.