“In questo momento storico, mentre portiamo avanti il processo sinodale, è importante ricordare che la comunità cristiana è per sua natura missionaria”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza nel Palazzo apostolico vaticano i partecipanti all’Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie. “Ogni cristiano, infatti, ha ricevuto in dono lo Spirito Santo ed è inviato a continuare l’opera di Gesù, annunciando a tutti la gioia del Vangelo e portando la sua consolazione nelle diverse situazioni della nostra storia spesso ferita – ha proseguito -. Chi si lascia attrarre dall’amore di Cristo diventando suo discepolo sente anche il desiderio di portare a tutti la misericordia e la compassione che sgorgano dal suo Cuore. Vorrei invitarvi proprio alla contemplazione del Cuore di Gesù, di cui ricorre la solennità in questo mese di giugno”, anche per “riflettere sul carisma e sulla missione delle Pontificie Opere Missionarie”. “Contemplando il Cuore di Cristo – ha detto il Papa -, scopriamo la grandezza del progetto di Dio per l’umanità”, e “la misura infinita dell’amore del Padre”: “Questo ci ha mostrato Gesù in tutta la sua vita: nella compassione per coloro che erano feriti, nella commozione dinanzi al dolore, nella misericordia con cui ungeva i peccatori, nella sua immolazione per il peccato del mondo. Ci ha manifestato il cuore di Dio, come quello di un Padre che sempre ci aspetta, ci da lontano ci vede, ci viene incontro a braccia aperte; un Padre che non respinge nessuno, ma accoglie tutti; non esclude nessuno, ma chiama tutti”. Il Papa ha poi raccontato un aneddoto parlando a braccio: “Mi è piaciuta un’opera giovanile di stile pop sulla parabola del figlio prodigo. A un certo punto dello spettacolo, il figlio prodigo racconta a un amico che gli manca il papà. ‘Insomma, io vorrei tornare, perché mi manca papà, ma non posso, sicuramente papà non mi accetterà’. E l’amico gli dice: ‘Scrivi una lettera e digli che la tua volontà è tornare a casa, chiedi scusa e digli che, se lui vuole accoglierti, prenda un fazzoletto bianco e lo metta sulla finestra della casa’. Lo spettacolo continua e alla fine, quando già il figlio sta arrivando a casa e si vede la casa, si vede che è piena di fazzoletti bianchi. Questo dice che l’amore, il perdono di Dio non ha misura, non ha misura. Dobbiamo andare su questa strada con questa fiducia”.
“Noi siamo stati mandati a continuare questa missione – ha sottolineato -: essere segno del Cuore di Cristo e dell’amore del Padre, abbracciando il mondo intero. Qui troviamo il ‘cuore’ della missione evangelizzatrice della Chiesa: raggiungere tutti con il dono dell’amore infinito di Dio, cercare tutti, accogliere tutti, offrire la vita per tutti senza escludere nessuno. Ogni nostra missione, quindi, nasce dal Cuore di Cristo per lasciare che Egli attiri tutti a sé”. Questo è anche “lo spirito mistico e missionario della Beata Pauline Marie Jaricot, fondatrice dell’Opera per la Propagazione della Fede, che è stata tanto devota al Sacro Cuore di Gesù”.