“La sapienza del deserto: i Detti dei padri e delle madri”. Questo il tema al centro del XXIX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa promosso e ospitato dal 5 all’8 settembre prossimi dalla comunità monastica di Bose in collaborazione con le Chiese ortodosse.
Il convegno, si legge in una nota della comunità monastica, “vedrà la partecipazione di studiosi, di vescovi, di monaci e monache, di laici e laiche provenienti da tutto il mondo e da diverse Chiese” e vuole essere “a partire dall’approfondimento dei tesori spirituali della tradizione ortodossa, un’intensa occasione di incontro, scambio e comunione fraterna tra tutti i cristiani”.
“Concisi, incisivi, paradossali, profondi ma anche pratici e spesso umoristici, i Detti o Apoftegmi dei padri del deserto – si legge nella presentazione del convegno – sono frutto dell’esperienza dei monaci vissuti nei deserti egiziani tra il IV e il V secolo. Successivamente trascritti e raccolti in collezioni, tra V e VI secolo, molto probabilmente in Palestina, i Detti furono ben presto tradotti nelle principali lingue dell’ecumene, si diffusero in tutte le tradizioni ecclesiali e ancora oggi sono tra i testi più amati di tutta la letteratura spirituale cristiana”.
L’appuntamento di Bose “affiancando alla prospettiva storico-letteraria quella teologico-spirituale, intende esplorare alcuni dei principali temi del loro insegnamento spirituale, facendo emergere, insieme alle linee comuni, anche punti di tensione e prospettive diverse. Ci si interrogherà anche sui motivi per cui questa sintesi originale di sapienza umana e di radicalità evangelica abbia attraversato i secoli in maniera ininterrotta, e ancora oggi sia in grado di ispirare, in modo sempre fresco e vivo, non solo i monaci e le monache ma più in generale gli uomini e le donne del nostro tempo”.
I lavori, per i quali anche quest’anno sarà assicurata la traduzione simultanea in italiano, greco e inglese a causa delle difficoltà di movimento da alcuni Paesi dell’Est Europa, prenderanno il via la mattina del 5 settembre con l’intervento di fratel Sabino Chialà, priore di Bose. Verrà replicata l’esperienza sperimentata nel convegno dell’anno scorso: nel pomeriggio di giovedì 7 settembre i partecipanti saranno protagonisti di “un’intensa sessione pomeridiana dedicata alla lettura condivisa dei testi” nella quale sarà offerta “l’opportunità di leggere, confrontarsi e gustare insieme in piccoli gruppi alcuni dei Detti dei padri sotto la guida di alcuni moderatori, nelle diverse lingue”. Il convegno si concluderà nella mattinata di venerdì 8 settembre.