Povertà educativa: Valditara (min. Istruzion), “in Italia circa 1 milione 200mila bambini a rischio. Pnrr impone di contrastare abbandono scolastico”

“In Italia sono circa 1.200mila i bambini che vivono in una condizione di significativa debolezza economica e si trovano quindi a rischio di povertà educativa, con le conseguenze che ne derivano. Questi bambini non possono permettersi la possibilità di partecipare a un evento, di visitare una mostra, di andare al cinema, più in generale di godere di consumi culturali che contribuiscono notevolmente allo sviluppo educativo complessivo dell’individuo. La conseguenza è che in Italia 1 minore su 7 lascia prematuramente gli studi, quasi la metà non ha mai letto un libro, quasi 1 su 5 non fa sport. Troppi sono i ragazzi che, in tutto il Paese, sono privati delle opportunità educative e dei luoghi dove svolgere attività artistiche, culturali e ricreative che potrebbero di fatto aumentare notevolmente le loro opportunità di sviluppare adeguate competenze e di costruirsi un futuro migliore”. Lo scrive il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, nel messaggio inviato per la presentazione della seconda Ricerca sulla povertà educativa in Italia, realizzata da Fondazione l’albero della vita onlus (Fadv) con la supervisione scientifica dell’Università degli studi di Palermo, presentata in occasione dell’evento “Educazione alla cittadinanza globale e solidale – La scuola del futuro che forma i cittadini attivi” tappa finale del Pcto dal titolo “Educazione alla pace e alla cittadinanza globale” realizzato in partnership con ScuolAttiva onlus presso l’Istituto di istruzione secondaria superiore “Giorgio Ambrosoli” di Roma.
Secondo il ministro, i livelli di dispersione scolastica “rimangono ancora troppo alti e l’obiettivo che ci impone il Pnrr è di evitare che nei prossimi anni circa 470mila giovani abbandonino la scuola prima del conseguimento del diploma, ma la nostra sfida è anche quella di tenere sotto controllo la dispersione scolastica implicita, quella dovuta al mancato raggiungimento di adeguate competenze a fronte del titolo di studio”. Ecco perché il Dicastero “ha messo in campo importanti misure straordinarie con uno stanziamento pari a 500 milioni di euro a favore della riduzione dei divari di apprendimento fra i diversi territori del Paese, a sostegno di progetti e iniziative degli operatori del Terzo Settore nelle Regioni del Mezzogiorno, dove è più intenso li problema della povertà educativa e maggiormente necessario portare avanti i valori di coesione e di inclusione sociale”, oltre a 600 milioni per l’edilizia scolastica e le mense.

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