Di fronte al rischio dell’imminente avvio del progetto minerario Rio Blanco nella regione di Piura, “rigettato nelle consultazioni cittadine da oltre il 95% della popolazione”, i vescovi delle diocesi di Chulucanas e Chachapoyas e del vicariato apostolico di Jaén hanno diffuso un comunicato in cui chiedono il rispetto della decisione della popolazione che lotta per la propria dignità e i propri diritti. Il messaggio è stato pubblicato dopo la marcia pacifica tenutasi nella provincia di Ayabaca, che ha riunito diverse organizzazioni sociali. La mobilitazione è stata accompagnata da mons. Cristóbal Mejía, vescovo di Chulucanas, mons. Humberto Tapia, vescovo di Chachapoyas, e da mons. Alfredo Vizcarra, vescovo del vicariato apostolico di Jaén.
“Senza oro si può vivere, senza acqua si muore”, lo slogan della marcia, ripreso da mons. Vizcarra: “Ayabaca ha deciso di optare per l’agricoltura e non per l’estrazione mineraria. Vogliamo prenderci cura delle foreste, dell’acqua, dell’ecosistema, della vita. È una decisione che risale al 2007. Come vescovi siamo testimoni delle scelte che il popolo ha fatto e appoggiamo questa decisione”. Da parte sua, mons. Mejía ha commentato che “queste espressioni sentite durante la marcia sono il grido del popolo”, che chiede la riapertura dell’allevamento e dell’agricoltura. “Il Papa ci ha chiesto di essere uniti, siamo una famiglia umana e dobbiamo cercare uno sviluppo sostenibile e integrale, dobbiamo pensare alle generazioni future”, ha concluso mons. Tapia.