(Londra) “Come ha scritto l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, sul Times, da cristiani siamo convinti che tutti gli esseri umani sono fatti a immagine e somiglianza di Dio. Di conseguenza la politica nei confronti dei rifugiati deve dare la priorità alla dignità di chiunque viene cacciato dalla propria terra”. Con queste parole, contenute in un comunicato, il vescovo Paul McAleenan, responsabile del settore migrazione per la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha espresso il sostegno dei vescovi cattolici alla campagna condotta dal primate anglicano Justin Welby contro l’“Illegal Migration Bill”. Si tratta del controverso disegno di legge del governo conservatore che prevede, per chi entra in modo irregolare nel Regno Unito, l’espulsione verso il Ruanda o altri Paesi terzi, il bando da ogni futuro tentativo di ingresso, e il divieto, per sempre, di richiesta del passaporto britannico. La legge viene discussa, in questi giorni, dai Lords, la seconda camera del parlamento di Westminster e il primate anglicano Welby, che l’ha criticata duramente, ha anche proposto una serie di emendamenti per modificarla. Sono state anche pubblicate oggi, dall’ufficio statistico nazionale (Ons), le ultime cifre sulla migrazione che indicano che la dura politica migratoria del governo non è riuscita a fermare 606.000 ingressi di stranieri, giunti per studiare, lavorare o sfuggire a conflitti, una cifra record che è un aumento del 20% rispetto ai 504.00 ingressi dello scorso anno.